Mangiare cipolle con il colesterolo alto: ecco i 3 effetti secondo la medicina

Chi l’ha detto che le cipolle fanno soltanto piangere? Anzi, inizia a sorridere perché consumarle può avere degli effetti veramente importanti sul nostro organismo. In linea di massima, le cipolle sono principalmente conosciute per la loro proprietà antiossidante, che va a contrastare la formazione dei radicali liberi e, quindi, a rallentare il processo di invecchiamento cellulare.

Le cipolle, con il loro sapore tendenzialmente equilibrato tra il dolce ed il piccante a seconda delle varietà, si rendono partecipi di numerose ricette. E se vi dicessimo che, in realtà, mangiare le cipolle può avere degli importanti vantaggi anche nei casi di colesterolo alto? Entriamo più nel dettaglio dell’argomento:

Cipolle ed ipercolesterolemia: gli effetti

Come anticipato in precedenza, le cipolle sono note per essere antiossidanti naturali. L’azione antiossidante è dovuta alla presenza dei flavonoidi, primo tra cui la quercitina. Questa molecole ha la capacità di riuscire ad abbassare i livelli di colesterolo LDL nel sangue, contrastando la formazione delle placche nei vasi sanguigni, causa principale di infarto.

La quercitina, inoltre, riesce a tenere a bada i processi infiammatori, specie a livello dei vasi sanguigni. Di conseguenza, la circolazione avviene in maniera più fluida, evitando di incombere in livelli di colesterolo troppo elevati. Inoltre, si tratta di un alimento povero di grassi, presenti meno dell’1% in 100 grammi di prodotto. Dunque, il loro consumo non ha impatto sui livelli di colesterolo.

Cipolle e colesterolo: altro da sapere

Il contenuto nutrizionale delle cipolle è veramente molto valido in quanto, appunto, si tratta di un alimento ricco di: elementi antiossidanti, vitamine e di sali minerali. Inoltre, la maggior parte della sua composizione è rappresentata da acqua, ciò comporta che il contenuto calorico sia davvero molto basso, circa 40 in 100 grammi. Ciò è ulteriormente benefico sul colesterolo, che ricordiamo:

  • Le cipolle riescono a tenere a bada grazie al contenuto di quercitina;
  • La quercitina, a sua volta, ha un effetto antinfiammatorio e dunque i vasi sanguigni ne traggono beneficio;
  • I lipidi, nel contenuto nutrizionale delle cipolle, sono praticamente inesistenti.

Ovviamente, tutto questo è possibile soltanto nel momento in cui la cipolla venga cucinata, preparata e condita nella maniera adeguata. Risulta essere chiaro che, se ad esempio venisse consumata in una frittata di cipolle preparata fritta nell’olio di semi, gli effetti sul colesterolo sarebbero totalmente differenti, ovvero sicuramente più dannosi.

In particolare, il consiglio è quello di consumare la cipolla a crudo. Soltanto in questo modo sarà possibile godere sia del suo intero contenuto di acqua, che di quello vitaminico ed antiossidante; anche, perché, ricordiamo che la maggior parte delle cotture tendono a far disperdere queste componenti. Per cui, se hai il colesterolo alto, valuta di consumare le cipolle ma lasciati consigliare sempre da un esperto in materia!

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