La gastrite è dati alla mano, la più diffusa e conosciuta forma di tipo di infiammazione dell’apparato digestivo, in particolare coinvolge lo stomaco in maniera piuttosto generica ma anche specifica in varie sezioni, ed è causata generalmente, nella sua versione “cronica”, dall’azione di una famiglia di batteri, le cause però vanno anche da ricercarsi parzialmente nella nostra dieta.
Costituisce il tipico disturbo che nella maggior parte dei casi viene attribuito ad una condizione isolata, che viene gestito in modo “autonomo” dall’organismo in grado di prendersene cura e “guarire” in poche ore, ma che in altri casi può rivelarsi un “osso duro” da contrastare sia con farmaci ma anche con una alimentazione maggiormente virtuosa. Cosa non mangiare in caso di gastrite?
Cos’è la gastrite
La gastrite è come detto una infiammazione, o meglio la reazione ad un attacco batterico che coinvolge la mucosa interna dello stomaco che si trova sulle sue pareti. Nell’85 % dei casi in media si tratta di una forma di disturbo acuta, dovuta ad una serie di condizioni, ad esempio cibi molto pesanti, piccanti o problematici in altri sensi ma anche a seguito ad esempio dell’abuso di altre sostanze.
E’ bene riconoscere come nel caso di altri problemi di questo tipo, la frequenza della gastrite, che deve essere interpretata come qualsiasi altro fastidio o dolore una reazione dell’organismo: la mucosa dello stomaco infatti riesce a contrastare questo disturbo in modo autonomo in un numero di ore non superiore alle 48 al massimo, ma se questo non avviene, la situazione cambia.
Cosa non mangiare con la gastrite
In caso di gastrite costante quindi cronica, bisogna comprenderne le origini, quasi sempre è costituito dall’azione di una famiglia di batteri che sono molto comuni. Questi possono causare il tipico tipo di sintomi legati all’acidità percepita, bruciori di stomaco, reflusso gastrico ma anche stipsi e in caso di situazioni compromesse anche ulcere e sanguinamenti. Importante però ricordare le cose da non mangiare.
- Prodotti molto acidi come i pomodori
- Sostanze nervine come caffè, cola e thè
- Formaggi molto stagionati
- Prodotti molto speziati
- Carne particolarmente grassa e lavorata
- Agrumi
Generalmente la variante cronica è meno fastidiosa ma persiste anche per diverse settimane, mentre quella “saltuaria”, ossia l’acuta è di fatto più persistente. In entrambi i casi anche l’assunzione di alcuni farmaci come quelli antinfiammatori, dalla tradizionale Aspirina fino a prodotti più specifici, possono essere in grado di aggravare la situazione.
Alcool, fumo, una non corretta idratazione, una forma di reazione smisurata dell’organismo in merito a cibi specifici, come quelli menzionati. Cibi che invece possono avere una azione benigna sono ad esempio la carne bianca cotta al vapore, gran parte delle verdure in particolare gli ortaggi e i prodotti a “foglia larga” ma anche, pasta e riso oltre ad una costante idratazione.