Quante uova si possono mangiare a settimana? Ecco la risposta

Attorno alle uova si sono sempre innalzati numerosi dubbi circa la il loro consumo. Infatti, hanno rappresentato molto spesso oggetto di dibattito, portando numerose persone a chiedersi se consumarle possa fare bene o meno. Quel che è certo, è che le uova sicuramente apprezzate per il loro contenuto nutrizionale, ma ciò non dovrebbe essere motivo di abuso.

Proprio per questo motivo, si dovrebbe spostare l’attenzione su un aspetto un po’ più profondo. Cambiando prospettiva, la domanda che vien da porsi è una sola soltanto: quante uova si possono mangiare durante l’arco di una settimana? Per riuscire a rispondere a questo fatidico quesito, è bene prendere in considerazione una serie di aspetti di fondamentale importanza.

Le uova: quante mangiarne a settimana

Le uova non sono considerate come un alimento assolutamente necessario da integrare all’interno della propria dieta. Tuttavia, il loro contenuto nutrizionale mostra che sono una fonte di un contenuto proteico ritenuto come “perfettamente bilanciato”, oltre che di grassi di buona qualità ed anche altri elementi importanti, come ad esempio la lecitina e la vitamina D.

Il consumo abituale delle uova è consentito nel momento in cui si consegua di base una dieta sana, con tutti i macronutrienti perfettamente bilanciati nell’arco della giornata. Tenendo conto di quanto detto, possiamo affidarci a quelle che sono le Linee Guida per una Sana Alimentazione. Queste ultime, infatti, consigliano di consumare dalle 2 alle 4 uova a settimana. Tale quantità è ritenuta ideale in quanto, le uova, sono talvolta parte integranti di altri cibi di origine industriale e quindi le introduciamo spesso anche senza farci caso.

Consumo di uova: altri aspetti da considerare

Numerosi studi avrebbero evidenziato che, in un organismo adulto che gode di buona salute, neanche il consumo di più uova al giorno possa apportare seri rischi. È chiaro che, nonostante ciò, non si ritiene consigliabile un consumo del genere per via della presenza di grassi saturi, che potrebbero indurre l’organismo a produrre un quantitativo maggiore di colesterolo (fattore di rischio per le malattie cardiovascolari). Altri aspetti determinanti sul consumo settimanale sono:

  • Metodo di cottura: è bene prediligere metodi di cottura che non prevedano l’impiego di grassi, soprattutto quelli di origine animale. In genere, l’uovo andrebbe consumato ad occhio di bue o sodo, cercando di mantenere il tuorlo quasi liquido (la componente gialla-arancione) così da godere degli ottimi effetti della lecitina;
  • Contenuto di vitamina D: uno studio ha rivelato che le uova provenienti da galline tenute libere e all’aperto, avessero un contenuto di vitamina D maggiore di 4 volte rispetto a quelle di galline allevate al chiuso. Ciò può spiegare quanto sia fondamentale l’effetto del sole per l’assorbimento di questa vitamina, oltre che per altri micronutrienti benefici;
  • Codice sul guscio: sul guscio di ogni singolo uovo è riportato un codice, che inizia con un numero. Questo stesso numero sta ad indicare la diversa tipologia di produzione. In particolare, i numeri possibili sono i seguenti: 0 (=produzione biologica), 1 (=produzione all’aperto), 2 (=produzione a terra ma al chiuso), 3 (=in gabbia);

Optare per delle uova che provengano da una produzione di tipo biologica, rappresenta una valida scelta. Ciò proprio in merito al fatto che le galline sono in una condizione “libera” di poter circolare all’aperto, e quindi si assorbire anche maggiore vitamina D. Poi, è abbastanza chiaro che queste ultime si cibino a loro volta di alimenti di origine vegetale, rendendo ancora migliore la qualità delle uova che saremo noi stessi a consumare successivamente.

Tutti questi fattori potrebbero rendere possibile un consumo maggiore di uova durante l’arco della settimana, ma questo vale sempre ne casi in cui si segua uno stile alimentare, nonché di vita, sano ed equilibrato. Il consiglio è sempre quello di non eccedere in alcun modo ma, piuttosto, di fare sempre riferimento alle linee guida proposte dal Ministero della Salute!

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